Seriana S.p.A.

July 17, 2025

Classi di rischio sismico: cosa sono e come vengono calcolate

Dal 2017, secondo quanto riportato nel D.M. 58/2017, ogni edificio può essere classificato con una classe di rischio sismico – classi che vanno da A+ (massima sicurezza) a G (minima). In origine il passaggio di classe sismica l’aliquota del Sismabonus, ma dal 1° gennaio 2025, con la Legge di Bilancio 2025 e il D.L. 39/2024, l’aliquota è unica: 36 % nel 2025 e 30 % dal 2026. Conoscere e migliorare la classe sismica dell’edificio rimane però decisivo, perché migliorarlo può condizionare positivamente il premio della nuova polizza catastrofale, il rating ESG e, in caso di terremoto, può contrastare concretamente gli effetti negativi come il collasso della struttura nonché la non capacità di garantire la business continuity.


Le classi e cosa comportano

Le otto classi di rischio sismico riassumono, in scala crescente di vulnerabilità, quanta energia sismica un edificio può sopportare prima di danneggiarsi:
A+ – comportamento equivalente a un edificio di nuova costruzione: danni trascurabili anche con terremoti severi.
A – prestazioni elevate; l’edificio resta agibile dopo la scossa, con riparazioni minime.
B – buona capacità: i danni sono limitati e localizzati, con tempi di ripristino relativamente brevi.
C – livello di sicurezza sufficiente; l’edificio non collassa, ma servono interventi strutturali post-evento.
D – vulnerabilità marcata: probabile inagibilità temporanea e danni strutturali diffusi.
E – alta probabilità di lesioni gravi o collassi parziali; l’uso dell’edificio è a rischio.
F – struttura molto fragile, con scarsa duttilità e costi di riparazione attesi elevati.
G – massima vulnerabilità: perdita di stabilità anche con terremoti moderati, richiede messa in sicurezza urgente.

Metodo semplificato e metodo convenzionale

Il decreto ha stabilito due metodi per calcolare la classe di rischio: il metodo semplificato e il metodo convenzionale. In particolare:


Metodo semplificato

Il metodo semplificato, delineato nell’Allegato A del D.M. 58/2017, si applica esclusivamente a edifici in muratura e si fonda su una classificazione macrosismica ottenuta compilando una scheda che incrocia tipologia costruttiva, stato di conservazione e configurazione geometrica. Attraverso tabelle precalcolate si ricavano gli indicatori IS-V (Indice di Sicurezza) e PAM (Perdita Annua Media), così da attribuire una prima Classe di Rischio senza eseguire indagini o calcoli dettagliati. Lo strumento è pensato per valutazioni preliminari di tipo economico e speditivo: può essere impiegato per stimare rapidamente la convenienza di interventi locali e quantificare un possibile miglioramento, ma consente al massimo il salto di una sola classe e non è adatto a strutture in calcestruzzo armato, acciaio o prefabbricati industriali.

Metodo convenzionale

Il metodo convenzionale, descritto nell’Allegato B del D.M. 58/2017, è applicabile a qualsiasi tipologia strutturale—muratura, calcestruzzo armato, acciaio o prefabbricati industriali. Richiede un rilievo geometrico-materico dettagliato, prove sui materiali e una modellazione agli Stati Limite con i metodi di analisi previsti dalle Norme Tecniche vigenti. Su questa base si calcolano in modo analitico gli indicatori IS-V e PAM sia nello stato di fatto sia dopo l’intervento, potendo certificare il miglioramento di una o più classi di rischio. Il percorso produce un fascicolo di calcolo completo e l’asseverazione richiesta per il Sismabonus, risultando imprescindibile per capannoni prefabbricati, magazzini in c.a. o stabilimenti in acciaio: solo questa procedura, infatti, consente di dimostrare ogni salto di classe, ottenere il massimo sconto assicurativo e soddisfare le richieste documentali di banche ed investitori.

Come si assegna la classe


Parte del calcolo del metodo convenzionale avviene valutando due parametri fissati dalle Linee guida allegate al decreto:
IS-V (Indice di Sicurezza), rapporto tra l’accelerazione sismica di picco (PGAc) e l’accelerazione di domanda (PGAd) per lo Stato Limite di Salvaguardia della Vita.
PAM (Perdita Annua Media), quota percentuale di costo di riparazione attesa sul ciclo di vita.
Nel dettaglio:

ClasseIS-VPAM
A+≥ 100 %≤ 0,50 %
A80 – < 100 %0,50 – 1 %
B60 – < 80 %1 – 1,5 %
C45 – < 60 %1,5 – 2,5 %
D30 – < 45 %2,5 – 3,5 %
E15 – < 30 %3,5 – 4,5 %
F0 – ≤ 15 %4,5 – 7,5 %
G

Perché migliorare la classe conviene ancora


Prima di pianificare un intervento, vale la pena capire dove risiede il vantaggio economico concreto di un salto di classe sismica: le ricadute positive non si limitano alla sicurezza strutturale, ma toccano fisco, finanza e gestione del rischio aziendale.
Detrazione fiscale – aliquota unica del 36 % (30 % dal 2026) su un massimo di 96 000 €; il certificato di classe non è obbligatorio per dimostrare la riduzione del rischio, ma rimane un documento utile al fine di completare l’analisi di un edificio;
Premio assicurativo – le compagnie modulano il premio catastrofale in base alla classe, con possibili riduzioni del premio in base ai passaggi di classe;
Valore patrimoniale e rating bancario – un edificio in classe C o superiore migliora l’accesso al credito e rafforza il profilo ESG, elementi sempre più richiesti dagli investitori;
Gestione del rischio operativo – salire di classe riduce la probabilità di fermo produzione e abbassa gli accantonamenti straordinari necessari a coprire eventuali danni.

  • Detrazione fiscale – aliquota unica del 36 % (30 % dal 2026) su un massimo di 96 000 €; il certificato di classe non è obbligatorio per dimostrare la riduzione del rischio, ma rimane un documento utile al fine di completare l’analisi di un edificio;
  • Premio assicurativo – le compagnie modulano il premio catastrofale in base alla classe, con possibili riduzioni del premio in base ai passaggi di classe;
  • Valore patrimoniale e rating bancario – un edificio in classe C o superiore migliora l’accesso al credito e rafforza il profilo ESG, elementi sempre più richiesti dagli investitori;
  • Gestione del rischio operativo – salire di classe riduce la probabilità di fermo produzione e abbassa gli accantonamenti straordinari necessari a coprire eventuali danni.

Verificare la classe di rischio sismico di un capannone o di uno stabilimento non è un dettaglio facoltativo: è il punto di partenza per stabilire tempi, budget e priorità degli interventi di miglioramento. Questa valutazione traduce parametri tecnici complessi in un indice chiaro e immediato, con la restituzione di un indicatore di massima che insieme ad una analisi modale può fornire visione dei passi necessari volti alla riduzione delle carenze strutturali rilevate. Contattaci per ricevere una consulenza, potrai conoscere la classe del tuo edificio e prendere le giuste misure per renderlo sicuro.

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