Guida Sismabonus 2025
Sismabonus: come abbattere le spese per gli interventi di miglioramento sismicoCos’è il Sismabonus e a chi si rivolge
Il Sismabonus è un’agevolazione fiscale introdotta per incentivare interventi di adeguamento e miglioramento sismico su edifici esistenti, con l’obiettivo di ridurre il rischio sismico nelle aree ad alta pericolosità. Nato con la Legge di Bilancio 2017, questo incentivo si applica agli immobili situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3, che coprono gran parte del territorio italiano. Nella nostra attività, specializzata in interventi B2B, il focus è sugli edifici produttivi, come capannoni industriali, magazzini e stabilimenti, escludendo le abitazioni private.
Tutte le aziende, indipendentemente dalla loro dimensione, possono beneficiare del Sismabonus, purché dispongano di un titolo d’uso sull’immobile (proprietà, locazione, ecc.). Per le imprese, il Sisma Bonus si applica agli interventi antisismici su immobili strumentali, ovvero quelli utilizzati per attività produttive, commerciali o professionali.
Le detrazioni previste variano in base al tipo di intervento e al miglioramento della classe di rischio sismico. Fino al 31 dicembre 2024, le percentuali oscillavano tra il 50% e l’85%, con un tetto massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare.
A partire dal 2025, però, la normativa ha introdotto cambiamenti significativi, con una riduzione progressiva delle aliquote e l’aggiornamento dei criteri per accedere ai benefici. Dal 1° gennaio 2025 l’aliquota per gli interventi antisismici su questi edifici è uniformata al 36%, con un tetto di spesa invariato di 96.000 euro per unità immobiliare, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2025.

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Richiedi una consulenza gratuita con i nostri esperti!Quali interventi antisismici rientrano nel Sismabonus 2025
Il Sisma Bonus si applica a un ventaglio molto ampio di interventi strutturali finalizzati a ridurre la vulnerabilità sismica degli immobili produttivi in calcestruzzo armato o acciaio – compresi i capannoni prefabbricati – situati nelle zone 1, 2 e 3.
In primo luogo rientrano gli interventi locali, vale a dire riparazioni puntuali che non alterano il comportamento globale della struttura ma eliminano singole criticità.
Gli interventi ammessi con maggiore dettaglio sono i seguenti:
- Adeguamento sismico:
Si tratta di interventi che mirano a portare l’edificio a un livello di sicurezza antisismica conforme alle normative vigenti, conferendo alla struttura globale un comportamento pari a edifici di ultima generazione. - Miglioramento sismico:
Interventi che aumentano la sicurezza strutturale esistente efficientando il comportamento globale della struttura e non solo con intervento di rinforzo locale. - Interventi locali (o rinforzo locale):
Interventi che interessano elementi strutturali specifici, come rinforzo di murature, solai o fondazioni. Nel caso di edifici prefabricati vengono collegati tra loro elementi portanti della struttura come pilastri, travi e tegoli, ad es. - Demolizione e ricostruzione:
In alcuni casi, il Sismabonus può essere esteso anche alla demolizione e ricostruzione dell’edificio, purché sia finalizzata a un miglioramento sismico e non a una nuova costruzione. - Consolidamento strutturale:
Interventi volti a rafforzare elementi strutturali, come fondazioni, solai, pilastri e travi, per aumentarne la resistenza e la duttilità. - Interventi sulle coperture:
Talvolta, è possibile rientrino nel Sisma Bonus anche lavori volti a migliorare la capacità portante delle coperture orizzontali.
La norma incentiva dunque gli interventi di miglioramento sismico in generale, per contrastare la perdita di appoggio e dunque il collasso in caso di sisma laddove la struttura presenti delle carenze e vulnerabilità strutturali tali da non garantire adeguata risposta per la zona sismica nella quale è situato.
Vi sono siti a rischio rilevante dal punto di vista dell’impatto ambientale nell’eventualità di un sisma, per i quali vi è l’obbligo non solo di intervenire con un miglioramento sismico della struttura, ma imponendo di attivarsi con interventi di adeguamento sismico, volti a raggiungere il medesimo grado di sicurezza previsto per le nuove costruzioni.
Infine, il Sisma Bonus agevola tutti i costi tecnici collegati, dalla diagnosi di vulnerabilità alle prove sui materiali.
Grazie a questa copertura estesa, le imprese possono programmare un percorso graduale: partire da connessioni degli elementi portanti e pannelli, passare al miglioramento globale e, se necessario, arrivare all’adeguamento completo o alla ricostruzione, recuperando fiscalmente il 36 % della spesa (30 % dal 2026) e beneficiando dei premi assicurativi ridotti che il salto di classe sismica comporta.

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Richiedi una consulenza gratuita con i nostri esperti!Sismabonus Capannoni per le attività produttive
Gli edifici prefabbricati, ampiamente utilizzati nel settore industriale, rappresentano un target privilegiato per il Sisma Bonus. Queste strutture, spesso caratterizzate da carenze nelle connessioni tra elementi strutturali e tra tamponature esterne e la struttura portante, presentano vulnerabilità sismiche significative. Interventi mirati, a partire dalla posa delle connessioni strutturali, possono ridurre tali vulnerabilità, portando a un incremento della sicurezza e a un miglioramento di una o due classi di rischio sismico.
Bonus Terremoto: un sinonimo da conoscere
Il termine “Bonus Terremoto” è spesso usato come sinonimo di Sisma Bonus, soprattutto in riferimento agli interventi post-sisma. Le due agevolazioni, però, hanno finalità diverse. Il Sisma Bonus è destinato a privati, condomìni e imprese per interventi su immobili residenziali e produttivi. Il Bonus Terremoto, invece, è una misura specifica per gli edifici situati in territori colpiti da eventi sismici con stato di emergenza dichiarato. Il Bonus Terremoto offre un Superbonus al 110% fino al 31 dicembre 2025, cumulabile con contributi pubblici per la ricostruzione. Questa agevolazione consente di abbattere interamente i costi di riparazione o ricostruzione e si applica sia agli edifici residenziali sia a quelli produttivi.L’accesso al Bonus Terremoto richiede una perizia che certifichi il danno subito e il suo nesso con il sisma. Il bonus copre interventi strutturali e miglioramenti antisismici volti a prevenire danni futuri, garantendo la sicurezza degli edifici nelle aree a rischio.
Sismabonus e nuove costruzioni: un chiarimento necessario
Un errore comune è associare il Sisma Bonus alle nuove costruzioni. In realtà, l’agevolazione si applica esclusivamente a edifici esistenti, con interventi di miglioramento o adeguamento sismico. Tuttavia, esiste il Sisma Bonus Acquisti, che consente detrazioni per l’acquisto di immobili antisismici ristrutturati o ricostruiti, ma questa misura è rivolta agli acquirenti finali e non alle imprese in modo specifico . Per le aziende, l’attenzione sugli interventi di retrofit deve rimanere su strutture già in uso.
Eco Sismabonus 36 % sugli immobili d’impresa
Per gli immobili strumentali delle imprese, l’Ecobonus al 36 % (art. 14, D.L. 63/2013) resta l’unica detrazione ordinaria per la riqualificazione energetica dal 2025 in avanti. L’aliquota copre coibentazioni di coperture e pareti, nuovi serramenti, relamping LED, upgrade di impianti HVAC e sistemi di building automation, fino a un massimale di 96 000 € per unità (comprensivo di progettazione, asseverazioni, visto di conformità, oneri e IVA). Il vantaggio fiscale si recupera in dieci quote annuali di pari importo. Da tenere a mente è che il 36 % Ecobonus è cumulabile con il 36 % Sisma Bonus purché i lavori antisismici ed energetici siano contabilizzati con computi e bonifici distinti e ciascuno rispetti i propri massimali; in tal modo l’azienda può ottenere due detrazioni parallele sul medesimo immobile, massimizzando il ritorno degli investimenti in sicurezza e efficienza.

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Contattaci per scoprire la nostra collaborazione con con un importante istituto di credito, per proporre ai nostri clienti la possibilità di finanziare i lavori di interventoL’evoluzione del Sismabonus: dalla nascita nel 2017 ai cambiamenti del 2025
Il Sisma Bonus nasce con la Legge di Bilancio 2017 come incentivo per gli interventi antisismici, offrendo detrazioni dal 50% all’85% per migliorare la sicurezza sismica di edifici nelle zone 1, 2 e 3, con un tetto di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare e una ripartizione in 5 quote annuali. Nel 2018 vengono introdotte le prime precisazioni, distinguendo tra miglioramento di una o due classi di rischio sismico e includendo gli edifici produttivi. Con il Decreto Rilancio 2020, il Superbonus 110% amplia le possibilità, integrando interventi antisismici e energetici, e si affianca al Sisma Bonus tradizionale senza sostituirlo. Nel 2021 e 2022, la proroga al 2024 e l’opzione di cessione del credito o sconto in fattura favoriscono un boom di richieste, mentre il 2023 segna un cambiamento con il Decreto Legge 11/2023, che elimina queste opzioni per contenere i costi pubblici, limitando la flessibilità finanziaria. La Legge di Bilancio 2024 conferma la scadenza al 31 dicembre 2024 per le aliquote piene, e il DL 39/2024 (convertito in legge 67/2024) ha poi introdotto la ripartizione in 10 anni.
Proroga Sismabonus: le novità per il triennio 2025-2027
Dal 2025 l’aliquota non dipende più dal numero di classi sismiche migliorate ed è stata fissata dalla Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024). Le nuove aliquote per capannoni, stabilimenti, uffici e altri immobili non residenziali si fermano al 36% nel 2025 e al 30% per le annualità 2026 e 2027. Il massimale di spesa resta fissato a 96.000 euro per ogni SUB catastale. Entro il limite dei 96.000 euro rientrano anche progettazione, perizie, sopralluoghi, asseverazioni di congruità, visto di conformità, IVA, imposte di bollo, diritti di concessione e altri oneri collegati. Il DL 39/2024 ha confermato la detraibilità di queste spese tecniche per il periodo 2025-2027.
Ecco una tabella per riepilogare aliquote e tipologie di intervento
INTERVENTO | SPESA LIMITE | ALIQUOTA 2025 |
Opere di messa in sicurezza antisismica, con particolare attenzione alle strutture portanti, da eseguire negli edifici ricadenti in zona sismica 1, 2 o 3. | 96.000 euro | 36% |
Interventi che riducono il rischio sismico consentendo il passaggio dell’edificio a una classe di rischio inferiore. | 96.000 euro | 36% |
Interventi che abbattono il rischio sismico a tal punto da far retrocedere l’edificio di due classi di rischio. | 96.000 euro | 36% |
Demolizione e ricostruzione integrale dell’edificio che, al termine, comporta il passaggio a una classe di rischio più bassa. | 96.000 euro | 36% |
Demolizione e ricostruzione completa dell’edificio con esito di riduzione di due classi di rischio sismico. | 96.000 euro | 36% |
Sismabonus: esempio pratico per calcolare la detrazione
Questo è un esempio di caso semplice per capire come funziona l’agevolazione:
- Impresa che esegue lavori antisismici sul proprio capannone destinato alla produzione;
- Spesa sostenuta per l’intervento: € 80.000, importo dentro il limite agevolabile di € 96.000 previsto per ciascuna unità immobiliare (detto anche subalterno catastale);
- Aliquota applicabile (caso ordinario senza salto di classe): 36 %.
Calcolo della detrazione
- Base di calcolo: € 80.000
- Aliquota Sisma Bonus: 36 %
- Detrazione spettante: 80.000 € × 36 % = € 28.800
Ripartizione
La normativa prevede che la detrazione venga suddivisa in 10 rate annuali di pari importo:
28.800 € ÷ 10 = € 2.880 da portare in diminuzione delle imposte ogni anno, per dieci esercizi consecutivi. L’impresa recupererà così complessivamente 28.800 € a fronte di una spesa di 80.000 €.
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Richiedi una consulenza gratuita con i nostri esperti!Come accedere al Sisma Bonus: requisiti e documentazione
A partire dal 1° gennaio 2025 il Sisma Bonus si recupera esclusivamente come detrazione decennale dall’imposta lorda (IRPEF o IRES, a seconda che il beneficiario sia persona fisica o soggetto Ires), poiché cessione del credito e sconto in fattura sono stati soppressi. Rimangono in vigore solo le deroghe per cantieri con titolo abilitativo o lavori avviati prima del 2023 e con almeno una fattura saldata entro il 29 marzo 2024; tutte le nuove spese dovranno quindi essere coperte con la capienza fiscale del beneficiario o con finanziamenti ponte.
Polizza catastrofale: costi, sconti assicurativi e ROI per il retrofit antisismico
A partire dal 31 marzo 2025 tutte le imprese con sede in Italia saranno tenute, in virtù del D.L. 31 marzo 2025 n. 39 (convertito nella L. 78/2025), a stipulare una polizza contro i rischi catastrofali – terremoti, alluvioni, frane e inondazioni – a copertura di fabbricati, impianti e macchinari. Il mancato rispetto di tale obbligo comporterà l’esclusione da contributi pubblici e lascerà l’azienda esposta ai danni diretti e indiretti in caso di sinistro. In parallelo, molte imprese stanno valutando o hanno già avviato interventi di retrofit antisismico (finanziati con il Sisma Bonus), perché le compagnie assicurative (secondo analisi IVASS e simulazioni di mercato aggiornate a giugno 2025) applicano premi modulati sulla classe di rischio sismico certificata: salire di classe può tradursi in riduzioni medie del 10-20 % del premio annuale e in franchigie più basse. Integrare quindi il progetto strutturale con una polizza parametrata sul nuovo livello di sicurezza diventa parte integrante della strategia di risk-management aziendale.
Sul piano dei costi, un retrofit antisismico completo su un capannone prefabbricato in calcestruzzo armato oggi oscilla fra 150 e 500 €/m², con la fascia più frequente compresa fra 200 e 300 €/m². Poiché il Sisma Bonus 36 % si applica fino a un massimale di 96 000 € per SUB catastale – detrazione da ripartire in dieci quote annuali – la sola agevolazione fiscale abbatte di circa un terzo il costo vivo dell’intervento. Se a questo si aggiunge lo sconto assicurativo conseguente all’obbligo di polizza catastrofale, il pay-back dell’investimento, per un edificio di taglia media, che potrebbe collocarsi tra sei e otto anni, con un ROI decennale superiore al 50 %.
Per leggere le specifiche sulla polizza catastrofale leggi l’articolo completo qui.
Conclusioni sul Sismabonus
La detrazione Sisma Bonus rappresenta un’occasione strategica per le aziende che operano nel settore industriale. Con le sue detrazioni, prorogate fino al 2027, le imprese possono trasformare un obbligo normativo in un investimento vantaggioso. Contattando Seriana Spa, le aziende possono scoprire come il retrofit antisismico possa diventare un vantaggio competitivo, tutelando il presente e costruendo un futuro più sicuro.
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Scopri da dove partire per valutare il livello di rischio del tuo edificio rispetto agli eventi catastrofali.Risposte alle domande più frequenti sul Sisma Bonus
Chi può utilizzare il Sisma Bonus dal 2025?
Qualunque azienda proprietaria o detentrice (locazione, leasing, comodato) di un immobile produttivo situato nelle zone sismiche 1, 2 o 3.
Qual è l’aliquota 2025 per capannoni, stabilimenti e uffici?
Il 36 % sulle spese fino a 96 000 € per ciascuna unità; l’aliquota scende al 30 % per costi sostenuti nel 2026-2027.
In quali zone sismiche è applicabile il sisma bonus?
Potranno accedere alle detrazioni fiscali i fabbricati inseriti nelle zone sismiche 1, 2 e 3.
Ecobonus 36 % ed Sisma Bonus 36 % si possono sommare sullo stesso immobile?
Sì, a condizione che i lavori energetici e antisismici abbiano computi metrici e bonifici distinti e che ciascuna agevolazione resti entro il proprio massimale di 96 000 €.
La nuova classificazione sismica degli immobili
E’ necessario calcolare la classificazione sismica pre e post intervento. Il nostro consiglio è contattarci in modo da effettuare un primo sopralluogo gratuito.
Qual è la procedura per calcolare la detrazione fiscale?
E’ necessario calcolare la classificazione sismica pre e post intervento. Il nostro consiglio è contattarci in modo da effettuare un primo sopralluogo gratuito.
Quale sarà la percentuale detraibile fiscalmente?
Con la nuova normativa, calcolare la percentuale di detrazione potrebbe essere complesso, è confermata la detraibilità fino al 36% su una spesa massima agevolabile di 96.000 € per ogni sub catastale. Per ulteriori informazioni il nostro consiglio è di confrontarsi con i nostri esperti in modo da valutare singolarmente ogni situazione.
In quante rate si fruisce della detrazione?
In 10 quote annuali di pari importo da portare in compensazione nel modello Redditi (IRPEF o IRES)
Dove viene detratta?
Viene detratta dall’imposta lorda IRES.
Necessita di una procedura di richiesta o autorizzazione particolare?
No, è automatica. E’ un credito d’imposta.
Metodologie per calcolare la classe sismica?
Ci sono due possibilità: semplificato e convenzionale.
Parlando di edifici prefabbricati in calcestruzzo funziona così:
SEMPLIFICATO:
E’ un criterio semplificato che senza analisi sismica permette di attribuire un passaggio di classe automatico eseguendo il solo intervento di rinforzo locale ( collegamento tra le strutture e pannelli di tamponamento ), oltre all’eventuale sistemazione delle scaffalature e degli impianti (se presenti e non verificati sismicamente).
Non è possibile il miglioramento di due classi con questo sistema.
E’ sconsigliato se non in presenza di situazioni particolari per cui diventa difficoltoso l’utilizzo del sistema convenzionale ( es. porzione di edificio facente parte di un complesso)
CONVENZIONALE:
E’ il sistema più preciso che permette attraverso una specifica analisi eseguita mediante software di modellazione, di individuare il grado di resistenza della struttura rispetto alla normativa vigente.
La verifica sulle strutture prefabbricate deve essere eseguita sia a livello globale ( attraverso la modellazione ) sia puntuale per i vincoli di collegamento delle strutture. Qualora non siano presenti i collegamenti o siano carenti, determinano il livello di sicurezza attuale della struttura.
Con questo sistema è possibile migliorare la classificazione sismica anche di due o più categorie.
Sismabonus è valido per capannoni ed edifici industriali?
Sì, il Sismabonus si applica anche a capannoni, magazzini e fabbricati a uso produttivo, non solo alle abitazioni. La misura è stata prorogata fino al 31 dicembre 2027 e, a partire dal 1º gennaio 2025, entreranno in vigore nuove aliquote e requisiti tecnici per ottenere le detrazioni fiscali. Gli interventi ammessi riguardano il miglioramento o l’adeguamento sismico dell’intero edificio o delle sue parti strutturali principali, consentendo così alle imprese di salvaguardare la sicurezza dei lavoratori e la continuità delle attività produttive.
Quali documenti chiave occorre conservare?
Titolo edilizio + CILA/SCIA, bonifici “parlanti”, fatture, asseverazioni ante-post rischio sismico, visto di conformità (se la spesa supera 10 000 € o fuori edilizia libera) e attestazione di fine lavori.
Il Superbonus 65 % o 110 % vale per le imprese?
No per i capannoni monoproprietà: il 65 % 2025 è limitato a parti comuni condominiali con CILA depositata entro il 15 ottobre 2024. La proroga si applica principalmente ai condomini, alle Onlus e alle strutture sanitarie assistenziali. Per le persone fisiche, il Superbonus è limitato agli edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate.
