Seriana Edilizia

November 30, 2022

Miglioramento sismico dei capannoni, tutto quello che è importante sapere

In Italia, una grande percentuale delle attività produttive di importanza primaria è situata tra il Nord Est nella zona prealpina e la fascia dell’Appennino centrale che sono le zone italiane che hanno il rischio sismico più alto sul territorio.

A seguito degli eventi sismici che hanno colpito il territorio delle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto nei giorni 20 e 29 maggio 2012, il Governo ha emanato il D.P.C.M. del 21 maggio 2012 (Decreto Emilia) con cui è stato dichiarato il rischio di compromissione degli interessi primari e, da lì in poi, sono stati presi ulteriori provvedimenti atti alla tutela delle aziende in questi territori.

Anche per via di questo decreto, è stato evidenziato quanto i capannoni prefabbricati costruiti prima delle NTC del 2008 possedessero delle caratteristiche strutturali inadeguate per resistere a potenziali eventi sismici, dimostrando la necessità, quasi impellente, di agire su queste tipologie di edifici con opere di rinforzo strutturale.

miglioramento sismico in un capannone industriale

Come riconoscere i capannoni prefabbricati da migliorare sismicamente

Le prime caratteristiche da valutare per capire quando è necessario eseguire un intervento di miglioramento antisismico sono:

L’anno di costruzione:

Nella maggior parte dei casi i capannoni costruiti prima del 2008 sono stati progettati e costruiti seguendo delle norme antisismiche non aggiornate e meno sicure rispetto a quelle di oggi.
In genere, le strutture che hanno maggior bisogno di un miglioramento sismico sono i capannoni più vecchi, soprattutto quelli costruiti verso gli anni Ottanta, ovvero le strutture più obsolete e costruite senza ottemperare alla normativa antisismica.

Le normative in vigore:

Le norme tecniche italiane attuali sono le NTC 2018. Le “Nuove norme sismiche per il calcolo strutturale” sono allineate con il sistema di normative europee e con gli standard progettuali utilizzati nei Paesi ad alta pericolosità sismica a livello mondiale.
Le norme tecniche per le costruzioni sono state profondamente migliorate a partire dalla pubblicazione dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (OPCM) 3274 del 2003 e la seguente emanazione delle NTC 2008, da quell’anno norma improrogabile.

La zona sismica in cui si trovano gli edifici:

La potenziale esposizione a danni causati da eventi sismici è proporzionale alla zona nella quale il capannone è stato edificato.
In Italia esistono zone che hanno un rischio sismico maggiore rispetto ad altre, infatti, tutti i comuni del territorio sono stati classificati a seconda del loro rischio sismico, attribuendo loro l’appartenenza ad una zona sismica specifica in base alla frequenza ed all’intensità dei terremoti passati e prevedendo in conseguenza la necessità di applicare specifiche normative per la costruzione di edifici in funzione del rischio sismico.

Domande più frequenti sul miglioramento sismico dei capannoni

E’ obbligatorio migliorare sismicamente un capannone industriale costruito prima del 2008?

Le attuali normative tecniche del settore delle costruzioni non specificano l’obbligo di ridurre il rischio sismico su una costruzione esistente a priori del 2008, ma riguardano solo i nuovi edifici e l’obbligo di costruirli seguendo gli standard di sicurezza sismica dettati da esse.

Tuttavia occorre considerare anche il D.lgs. n.81/2008 (Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro) come riferimento normativo.
Questo decreto prescrive misure con lo scopo di tutelare la salute e la sicurezza degli “utenti” e dei “lavoratori” in tutti gli ambienti di lavoro, sia pubblici che privati, tramite una scrupolosa ricerca dei rischi lavorativi e non.
Questi obiettivi sono seguiti tramite la stesura della “Relazione sulla valutazione dei rischi” e la conseguente eliminazione o contenimento dei rischi identificati prima che producano potenziali danni o effetti indesiderati.

Perciò, nel caso tale valutazione abbia rilevato l’inadeguatezza del livello di resistenza sismica dell’edificio aziendale, occorre identificare precisi interventi di protezione e prevenzione, tra i quali molto probabilmente sarà presente anche il miglioramento sismico.

Gli interventi di miglioramento sismico nelle strutture prefabbricate sono invasivi?

Quando si parla di intervenire in strutture che ospitano un ciclo produttivo, che non può essere interrotto, è fondamentale operare nel modo meno invasivo possibile.

Grazie a questa necessità si sono sviluppati gli interventi di rinforzo locale, che sono appunto eseguiti localmente, su elementi strutturali o su singole parti.
Queste opere sono spesso progettate su misura della singola azienda cliente, in modo da bypassare le eventuali problematiche del caso.
Ad esempio, con interventi che bypassano le pareti di cartongesso operando esclusivamente sulla muratura, operando dalla copertura del tetto o dall’esterno o impalcature per scavalcare macchinari o simili.

Per fare ciò è stato sviluppato un innumerevole numero di vincoli specifici per le situazioni più disparate, con forme e dimensioni variabili a seconda del capannone prefabbricato sul quale si va ad operare.

L’intervento di messa in sicurezza sismica obbliga l’azienda a fermare l’attività produttiva?

No, tramite una serie di accorgimenti sarà possibile effettuare l’intervento senza interrompere il ciclo produttivo aziendale.
La principale strategia sarà quella di alternare il cantiere alle attività produttive.

Ad esempio, gli interventi possono essere effettuati nei tradizionali periodi di chiusura delle aziende quando la produzione sarebbe comunque sospesa.
Si può perciò effettuare un miglioramento sismico di un capannone industriale lavorando con una mano d’opera massiccia, in breve tempo e senza interruzioni, in modo tale da garantire la riconsegna dei locali in tempo per la riapertura dell’attività.

Oppure, se l’attività segue orari specifici, lavorando in contro turno; ad esempio se un’azienda è attiva principalmente di giorno, si può pensare di programmare l’intervento di miglioramento sismico, durante la fascia oraria notturna o viceversa se l’azienda lavora di notte.

Esistono dei bonus per migliorare sismicamente le strutture prefabbricate?

Si, in Italia esiste un incentivo che permette di ammortizzare i costi per rendere un capannone sicuro sismicamente: il Sisma Bonus, una detrazione d’imposta apposita per interventi che migliorano la sicurezza sismica degli edifici situati nelle zone sismiche più a rischio, ovvero le zone 1, 2 e 3.
Questa detrazione può arrivare ad ammontare fino all’85% dei costi sostenuti per gli interventi antisismici sui capannoni.

Entro quando bisogna intervenire per accedere al sima bonus dedicato alle aziende?

La Legge di Bilancio del 2022 ha prorogato la possibilità di accedere al Sisma Bonus fino al 31 dicembre 2024 assieme a quella per usufruire dello sconto in fattura e della cessione del credito per tutti i bonus edilizi.
Inoltre è stato introdotto l’obbligo di un ulteriore controllo, quando si richiede il visto di conformità e l’asseverazione sulla congruità della spesa, dalle direttive del nuovo Decreto Anti-frode (DL 157/2021).
Tra i costi detraibili con il Sisma Bonus, oltre ai lavori di messa in sicurezza a livello aziendale, sono detraibili anche altre spese sostenute per la verifica e per la classificazione sismica.

Come intervenire per migliorare sismicamente i capannoni

Intervenire sulla prevenzione di una situazione pericolosa come quella legata all’azione di un sisma è importante per i motivi visti fino ad ora. Oltre a queste motivazioni esistono però delle ragioni ben più profonde che spingono l’azienda nel compiere tali interventi: si tratta della salvaguardia delle persone.
Seriana S.p.A. nel tempo ha sviluppato il primo metodo di intervento applicato su oltre oltre 1.300.000 mq, capace di annullare qualsiasi tipo di interferenza o disagio per le attività produttive, scopri ora tutte le caratteristiche e le qualità del metodo Essezero, un sistema scelto da oltre 700 aziende.

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