Seriana Edilizia

December 6, 2019

L’allarme dei geologi: il territorio italiano è ad elevata pericolosità sismica

L’allarme dei geologi: il 46% del territorio italiano è ad elevata pericolosità sismica

misurazione di un trave in acciaio durante un intervento antismico

Il recente terremoto che ha colpito l’Albania ha portato per l’ennesima volta davanti agli occhi di tutti noi la forza incontrastabile e dirompente di cui la natura e gli eventi climatici sono dotati.

La situazione drammatica ha colpito tutti noi: case e palazzi sono crollati, ci sono stati numerosi dispersi, tantissime persone ferite sotto le macerie e le scosse continuano a susseguirsi anche in queste ore.

L’area del terremoto in questione rientra tra le zone a maggiore rischio sismico del Mediterraneo la cui attività è legata ai movimenti tettonici della Microplacca Adriatica.

L’evento è stato infatti ampiamente risentito sulla costa adriatica e nella zona meridionale del territorio italiano.

Questo evento accade a pochi giorni di distanza dall’anniversario del terremoto dell’Irpinia (era il 23 novembre del 1980) che ha segnato in maniera indelebile quelle terre causando quasi 3.000 morti.

A 39 anni di distanza, sebbene tanto sia stato fatto, la cronaca ci ricorda sempre più spesso quanto si possa e si debba fare in termini di prevenzione per ridurre l’elevato rischio sismico in Italia.

A tal proposito, Lorenzo Benedetto, consigliere del Consiglio nazionale dei geologi, afferma che i recenti episodi sismici “ci indicano che il tema della prevenzione non può essere più rimandato” aggiungendo che “I dati generali indicano che il 46% dell’intero territorio nazionale ricade in area ad elevata pericolosità sismica”.

Per combattere il rischio sismico risulta necessario far crescere nei cittadini non solo la consapevolezza del rischio a cui sono esposti, ma anche una più specifica conoscenza del rapporto esistente tra cambiamento climatico e disastri ambientali con l’obiettivo di far crescere in tutti una maggiore responsabilità e migliori buone pratiche sostenibili.

Sebbene per anni sia stato sostenuto il contrario, negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato la capacità dei cambiamenti climatici di influenzare i movimenti delle placche tettoniche, le quali scontrandosi, danno luogo appunto a fenomeni tellurici (i terremoti).

Insieme alla consapevolezza della necessità di modificare le proprie abitudini quotidiane in un’ottica di contrasto ai climate changes sono i primi fondamentali passi per tutelare il nostro mondo.

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