Seriana S.p.A.

August 4, 2025

Seveso & NaTech: perché l’adeguamento sismico è strategico per gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante

Nelle aziende soggette alla normativa Seveso – classificate a Rischio di Incidente Rilevante (RIR) – l’adeguamento antisismico non è semplicemente un plus, ma un obbligo di legge. La presenza di sostanze pericolose, la concentrazione di addetti e il potenziale di esplosioni o rilasci tossici, sommati alla minaccia dei terremoti, impongono interventi strutturali mirati.

Rafforzare gli impianti significa:

  • Prevenire disastri ambientali e tutelare la salute di lavoratori e comunità.
  • Garantire continuità operativa anche dopo un sisma, minimizzando danni e fermi produzione.
  • Allinearsi agli obblighi Seveso e alle Linee Guida NaTech, evitando sanzioni e proteggendo la reputazione.

Il Decreto Legislativo 105/2015 (normativa Seveso III) ha come obiettivo principale la prevenzione degli incidenti rilevanti connessi con la presenza di sostanze pericolose, e la limitazione delle conseguenze per:

  • La salute umana
  • L’ambiente
  • I beni materiali (compresi beni culturali e infrastrutture)

Gli stabilimenti industriali soggetti al D.lgs. 105/2015 gestiscono sostanze pericolose in quantità tali da poter generare incidenti rilevanti. In Italia, questi siti rientrano nella classe d’uso IV, secondo le NTC 2018: devono quindi garantire un livello di sicurezza antisismica superiore a quello previsto per gli edifici ordinari. La ragione è chiara: un sisma può innescare, aggravare o impedire il contenimento di un incidente — il cosiddetto rischio NaTech da sisma (Natural Hazards Triggering Technological Disasters). (Norma UNI/TS 11816-1:2021 Linee guida per la gestione di eventi NaTech nell’ambito degli stabilimenti con pericolo di incidente rilevante)

In questo scenario, adeguamento e miglioramento sismico non sono semplici opzioni tecniche, ma obblighi normativi e opportunità di tutela per persone, ambiente e continuità produttiva.

Seveso e rischio sismico: cosa dice la legge

I. Decreto Legislativo 105/2015 (normativa Seveso III)

D.lgs. 105/2015: impone al gestore di prevenire gli incidenti rilevanti e di valutare gli eventi naturali (terremoti inclusi) nel Rapporto di Sicurezza.

Il Decreto legislativo 105/2015, che recepisce la Direttiva 2012/18/UE sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi a determinate sostanze pericolose, classifica come stabilimenti a rischio di incidente rilevante (RIR) quegli impianti nei quali un’emissione, un incendio o un’esplosione di grande entità — dovuti a sviluppi incontrollati — può generare un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l’ambiente, sia all’interno sia all’esterno dello stabilimento, in presenza di una o più sostanze pericolose.

Il D.lgs. 105/15 prevede, per tutti gli stabilimenti che rientrano nel suo campo di applicazione, la predisposizione di un’analisi di sicurezza che, nell’identificazione dei pericoli e nella valutazione dei rischi di incidente rilevante, tenga conto anche degli eventi naturali.

Sintesi delle principali definizioni del D.lgs. 105/2015

TermineSignificato essenziale
StabilimentoIntera area sotto il controllo di un gestore dove sono presenti sostanze pericolose in uno o più impianti, incluse infrastrutture e attività connesse.
ImpiantoUnità tecnica (sopra o sottosuolo) all’interno dello stabilimento in cui le sostanze pericolose sono prodotte, utilizzate, movimentate o stoccate; comprende tutte le apparecchiature e le strutture necessarie al suo funzionamento (serbatoi, condotte, banchine, magazzini ecc.).
GestorePersona fisica o giuridica che detiene / gestisce lo stabilimento o l’impianto, o che ha delega sul potere decisionale ed economico per il suo esercizio tecnico.
Incidente rilevanteEvento (emissione, incendio o esplosione di grande entità) dovuto a sviluppi incontrollati che comporta un pericolo grave, immediato o differito, per salute umana o ambiente dentro o fuori lo stabilimento, coinvolgendo una o più sostanze pericolose.
Effetto dominoSequenza di incidenti rilevanti, anche di natura diversa, correlati tra loro che interessano impianti di uno o più stabilimenti, generando effetti diretti o indiretti, immediati o differiti (scenario inter-stabilimento).
Comitato Tecnico Regionale (CTR)Organo collegiale presieduto dal Direttore Regionale VV.F., composto da enti tecnici (VV.F., ARPA, INAIL, Regione, ASL, ecc.), che istruisce e approva i Rapporti di Sicurezza degli stabilimenti di soglia superiore.

Quali sono gli obblighi generali del gestore? (Art. 12)

Il gestore è tenuto ad adottare tutte le misure idonee a prevenire gli incidenti rilevanti e a limitarne le conseguenze per la salute umana e per l’ambiente. Inoltre, il gestore è tenuto a dimostrare in qualsiasi momento alle autorità competenti e di controllo, in particolare ai fini delle ispezioni e dei controlli, l’adozione di tutte le misure necessarie previste dal presente decreto legislativo.

Cosa bisogna sapere sul Rapporto di sicurezza? (Art. 15)

Di seguito una sintesi puntuale relativa al rapporto di sicurezza:

  Obbligo
Il gestore di uno stabilimento di soglia superiore deve redigere e presentare un rapporto di sicurezza.

  Finalità del documento

  1. Dimostrare l’attuazione di una politica di prevenzione degli incidenti rilevanti e di un adeguato sistema di gestione della sicurezza.
  2. Descrivere pericoli, scenari di rischio, misure di prevenzione/mitigazione e conseguenze potenziali (anche all’esterno dello stabilimento).
  3. Fornire alle autorità gli elementi necessari per pianificazione territoriale e protezione civile.

  Tempistiche

  • Nuovi stabilimenti: prima dell’avvio dell’attività.
  • Modifiche rilevanti: entro 12 mesi.
  • Aggiornamento periodico: almeno ogni 5 anni o quando intervengono variazioni sostanziali / nuovi dati.

  Trasmissione
Il rapporto va inviato a:

  • Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica (MISE/MASE)
  • Comitato Tecnico Regionale (CTR)
  • Prefetto (piani di emergenza)
  • Regione e Comune competenti.

  Valutazione
Il CTR esamina il rapporto, può richiedere integrazioni, effettuare ispezioni e verificare il SGS. L’attività può proseguire solo dopo esito positivo.

  Allegato C
Fornisce i criteri tecnico-ingegneristici per redigere/valutare il rapporto; tra questi: precauzioni e coefficienti di sicurezza adottati (incluse azioni sismiche) per strutture, componenti critici e sale controllo.

Qual è la differenza tra il Gestore e il Datore di Lavoro?

Nelle aziende soggette alla normativa Seveso, Gestore e Datore di Lavoro coincidono spesso nella stessa figura giuridica, ma rispondono a due normative diverse che devono essere coerentemente integrate nella gestione del rischio.

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Di seguito una sintesi di confronto tra i due ruoli:

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II. O.P.C.M. n. 3274 del 20 marzo 2003

Cosa dice l’Art. 2 comma 3?

È fatto obbligo di procedere a verifica, da effettuarsi a cura dei rispettivi proprietari, ai sensi delle norme di cui ai suddetti allegati, sia degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, sia degli edifici e delle opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso. 

III. Testo integrato dell’Allegato 2 – Edifici – all’Ordinanza 3274 come modificato da OPCM 3431 del 03/05/05

Quali sono le norme tecniche per il progetto, la valutazione e l’adeguamento sismico degli edifici? 

Le costruzioni devono essere dotate di un livello di protezione antisismica differenziato in funzione della loro importanza e del loro uso, e quindi delle conseguenze più o meno gravi di un loro danneggiamento per effetto di un evento sismico. 

A tale scopo si istituiscono diverse “categorie di importanza”, a ciascuna delle quali è associato un fattore γI , detto fattore di importanza (v. Testo integrato dell’Allegato 2 – Edifici – all’Ordinanza 3274 come modificato dall’OPCM 3431 del 3/5/05 9 punto 4.7).

 Tale fattore amplifica l’intensità della azione sismica di progetto rispetto al valore che per essa si assume per costruzioni di importanza ordinaria (azione sismica di riferimento). 

IV. NTC 2018 e Circolare n. 7 del 21 gennaio 2019 del consiglio superiore dei lavori pubblici

La Circolare n. 7/2019 del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici offre linee guida operative per applicare le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 (DM 17 gennaio 2018), sostituendo la precedente Circolare 617/2009 riferita alle NTC 2008. Il documento fornisce chiarimenti e indicazioni pratiche – rivolti soprattutto ai progettisti e agli altri operatori del settore – per agevolare una corretta e uniforme applicazione delle disposizioni aggiornate.

In particolare, la Classe d’Uso IV include le industrie con attività particolarmente pericolose per l’ambiente, comprese quelle soggette al D.lgs. 105/2015, confermando che tali stabilimenti rientrano tra le costruzioni strategiche classificate IV.

Viene specificato che altre classi d’uso possono essere adottate solo per parti di stabilimento che non influiscono sull’innesco, sviluppo o mitigazione di un incidente rilevante, o non sono interessate da scenari incidentali primari, sismici o meno.

Si sottolinea inoltre che, con l’aumento della classe d’uso e della vita nominale, aumenta il periodo di riferimento per il calcolo sismico e cresce l’accelerazione di picco al suolo (PGA) di progetto.

Rischio NaTech da sisma per stabilimenti soggetti al D.lgs.105/2015 

Cos’è il Rischio NaTech e quali sono le responsabilità del Gestore a riguardo?

Il termine NaTech (Natural Hazards Triggering Technological Disasters) indica gli incidenti tecnologici – incendi, esplosioni, rilasci tossici – che possono scaturire in impianti industriali o reti di distribuzione quando intervengono calamità naturali. Per gli stabilimenti a Pericolo di Incidente Rilevante (PIR) la valutazione di tali effetti richiede un approccio sistemico e multidisciplinare, che consideri sia l’impiantistica sia le strutture.
Il D.lgs. 105/2015 recepisce questo concetto: riconosce che eventi naturali (ad esempio i terremoti) possono innescare incidenti rilevanti e impone di integrare l’analisi NaTech nel processo di prevenzione, attraverso misure tecniche, gestionali e informative adeguate.

Il Gestore ha l’obbligo formale di valutare il rischio NaTech da sisma, in quanto evento esterno potenzialmente in grado di innescare, aggravare o impedire il contenimento di un incidente rilevante.

Di seguito sono elencati, in forma sintetica, i passaggi logici fondamentali per impostare la valutazione e la gestione del rischio NaTech da sisma:

Dopo le verifiche di sicurezza, gestore e tecnico devono definire un cronoprogramma d’intervento che rispetti le priorità emerse: più alto è il livello di inadeguatezza o il pericolo intrinseco dell’elemento, più breve dev’essere il tempo di adeguamento o di miglioramento sismico. Se l’analisi evidenzia scenari incidentali di particolare gravità, occorre intervenire al più presto adottando anche misure compensative (tecniche, gestionali, limitazioni d’uso) per contenere il rischio.

Per gli stabilimenti esistenti valgono le NTC 2018, cap. 8: il livello di sicurezza si misura con il rapporto ζE.

  • Adeguamento sismico: obiettivo ζE ≥ 0,80.
  • Miglioramento sismico: ammesso solo se tecnicamente/economicamente non si può raggiungere 0,80; richiede comunque ζE ≥ 0,60 e l’adozione di sistemi tecnici e gestionali di mitigazione.

Stabilimenti con Pericolo di Incidente Rilevante – sistemi di gestione della sicurezza – linee guida per l’applicazione della UNI 10617

La UNI 10617 definisce il sistema di gestione della sicurezza per gli stabilimenti classificati a rischio di incidente rilevante (RIR). La norma nasce per scongiurare incendi, esplosioni o rilasci tossici legati alla presenza di sostanze pericolose e offre un impianto metodologico che guida l’azienda in tutte le fasi: dalla definizione della politica di prevenzione alla messa in opera delle procedure operative, fino al riesame periodico e al miglioramento continuo del sistema. Vengono indicati i requisiti organizzativi e tecnici necessari a impostare, attuare, mantenere e potenziare il Sistema di Gestione della Sicurezza, corredandoli di esempi di procedure, strumenti di monitoraggio e criteri di verifica. 

La sua applicazione riguarda sia interi impianti sia singole unità tecniche in cui le sostanze pericolose vengono prodotte, utilizzate, manipolate o stoccate. In sostanza, la UNI 10617 rappresenta il riferimento principale per le aziende soggette alla normativa Seveso, offrendo un quadro completo per identificare, valutare e gestire i rischi in modo strutturato e proattivo, riducendo al minimo la probabilità e le conseguenze di incidenti.

In sintesi, per l’applicazione della UNI 10617 è necessario prendere in considerazione:

  • Contesto dell’organizzazione
    Per costruire o migliorare il SGS-PIR occorre analizzare tutti i fattori che‐, in positivo o in negativo‐, possono incidere sugli obiettivi di sicurezza dello stabilimento. Si considerano elementi sia interni sia esterni: temi strategici, criticità operative, cambiamenti che possono alterare la capacità del gestore di conseguire i risultati attesi. Tra i fattori esterni rientrano, ad esempio, le caratteristiche ambientali del sito e i pericoli naturali (terremoti, esondazioni, fulminazioni, incendi boschivi, condizioni climatiche locali).
  • Interferenze con il contesto
    Lo stabilimento è inserito in un sistema più ampio che comprende dimensioni ambientali, sociali, tecnologiche, etiche, politiche, giuridiche ed economico-finanziarie. Sul versante ambientale devono essere valutati, oltre a molti altri aspetti, i fenomeni naturali potenzialmente innescanti (sismi, eventi meteorici intensi, alluvioni, frane, incendi boschivi) — in linea con la UNI/TS 11816-1 dedicata alla gestione del rischio NaTech da sisma — per comprendere come possano amplificare i pericoli legati alle sostanze pericolose presenti.

In conclusione, per le aziende a rischio di incidente rilevante come quelle soggette alla normativa Seveso, la gestione del rischio sismico è un percorso articolato che considera molteplici norme e fattori; non si tratta di un semplice adempimento, ma di un investimento strategico che coniuga sicurezza, tutela ambientale e business continuity. Grazie a oltre 1 000 interventi antisismici e a una conoscenza approfondita di Seveso e del rischio NaTech da sisma, Seriana si propone come partner ideale per guidare ogni stabilimento nel proprio programma di adeguamento o miglioramento sismico.

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